In Svizzera, dopo il crollo del ghiacciaio di Blatten, grande paura in montagna

Flora primaverile scintillante e morbidi pascoli verdi su cui pascolano vivaci mucche. Sulle cime ancora innevate delle Alpi svizzere, le prime ondate di calore annunciano la stagione dello scioglimento delle nevi. Ma è più in basso che il cliché scivola. Il fondovalle è stato sostituito da una mostruosa matrice brunastra, dieci milioni di metri cubi di ghiaccio tritato, rocce e fango agglomerati insieme. Dal sublime al sinistro, in un solo sguardo.

Tutto è iniziato circa dieci giorni fa, quando una cima innocua, il Little Nesthorn, è stata posta sotto stretta sorveglianza dopo che alcuni movimenti preoccupanti sul suo versante nord hanno fatto scattare un primo allarme. Sparse materia minerale, che si accumulò sul ghiacciaio sottostante. Evacuazione della popolazione e degli animali; "a scopo precauzionale", secondo le autorità locali, finché la situazione in montagna non si sarà calmata. "Saremmo in grado di ripartire molto rapidamente", afferma Matthias Bellwald, sindaco della piccola comunità di 300 anime. Ma "l'impensabile" , come diciamo qui oggi, ebbe la meglio su questa bonaria rassicurazione.

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