Eolico offshore, occasione mancata? La saga continua, ora è AssoAERO a lanciare l’allarme

Prosegue il nostro approfondimento sulla complessa vicenda dell’eolico offshore, lasciato fuori dal decreto FER2. Questa volta a lanciare l’allarme è AssoAERO, l’associazione delle energie rinnovabili offshore, ascoltata in audizione al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT).
L’Italia, con oltre 8.000 km di coste, è tra i Paesi europei con il maggiore potenziale per lo sviluppo dell’eolico in mare aperto. Eppure, proprio ora che l’Europa accelera con decisione su questa tecnologia, il settore rischia una brusca battuta d’arresto a causa di scelte governative che appaiono sempre più discutibili. A sostenerlo sono in molti, dopo che l’interrogazione di cui avevamo parlato lo scorso 26 luglio, presentata dai deputati pentastellati Traversi e Fede, al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha acceso i riflettori sulla questione.
Le parole di Fulvio Mamone Capria, Presidente dell’Associazione AssoAERO per le Energie Rinnovabili Offshore, intervenuto ieri in audizione presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), non lasciano spazio a dubbi “Serve una correzione di rotta, subito”. La decisione del governo appare, infatti, tanto strategicamente incomprensibile quanto tecnicamente controproducente.
Nel corso del tavolo tecnico dedicato alla Pianificazione degli Spazi Marittimi (PSM), i problemi relativi all’esclusione immotivata dell’eolico sono venuti a galla con maggiore fermezza.
Secondo Capria, il documento di pianificazione approvato dal Governo, congiuntamente al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), presenta gravi lacune:
“La scelta di restringere le aree idonee per l’eolico offshore escludendo le acque territoriali non è né motivata né coerente con quanto richiesto dalla Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale (CTVA) nei pareri VAS”.
“Il rischio concreto è quello di limitare fortemente il potenziale di sviluppo delle rinnovabili marine in Italia, aprendo la strada a una pioggia di ricorsi da parte di operatori che avevano già presentato progetti prima ancora dell’approvazione della PSM” ha dichiarato senza mezzi termini il Presidente Capria.
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