Taxi-elicottero da Sorrento a Capri: ulteriore impatto ambientale sull’isola

In un momento storico in cui si chiede di limitare i voli brevi, ridurre il traffico marittimo, pensare ad un turismo più sostenibile e proteggere le coste fragili, tra pochi giorni inizierà un servizio di volo turistico tra Sorrento e l’isola Capri. Sì proprio verso la località italiana con il più alto indice di densità turistica: più di Roma, di Firenze e Venezia. L’isola già soffocata dalla presenza di 50 mila presenze al giorno, le cui foto dei turisti stretti in coda sulla banchina di Marina Piccola hanno fatto il giro del mondo. Immagine simbolo dell’overtourism italiano. Proprio qui, invece di pensare a strategie per ridurre code e consumi, il prossimo passo è di dare il via ad un servizio di taxi-elicotteri.
10 minuti di volo, fino a 75 chili di Co2Ora i turisti arriveranno anche via aerea con un volo di appena 30 chilometri in elicottero sorvolando panorami mozzafiato, tra scogliere e il Mediterraneo. Ma con un costo ambientale alto. Un lusso ad alta impronta ecologica. Perchè anche se si tratta di un tragitto breve, durerà circa 15 minuti - ogni volo inquina, produce rumore, disturba la fauna locale. Tradotto in termini di emissioni di Co2 significa circa 75 chili di anidride carbonica rilasciata in atmosfera. A tratta. Una cifra tutt’altro che trascurabile se si immagina quanti saranno i voli, andata e ritorno, tra Sorrento e Capri. Un’area fortemente congestionata nei mesi estivi dal turismo che ha già mandato in tilt acqua, rifiuti e trasporti locali.
E quest’estate secondo le previsioni nelle sole Costiera Amalfitana e Penisola Sorrentina arriveranno circa 5 milioni di visitatori. Non è un caso che i voli sono previsti dal 26 luglio al 24 agosto 2025, in coincidenza con l’alta stagione turistica.
L’idea, al di sopra di tutte le considerazioni ambientali, è venuta ad Uber, già attiva con servizi simili a New York e in Brasile. Una prenotazione costa 250 euro a passeggero: sei i posti a disposizione per ogni volo. “Come impatto ambientale è come percorrere 300 chilometri in auto, ma per coprire solo 30 di volo – spiegano gli ambientalisti campani – non si può pensare di risolvere così i problemi di congestione del traffico, si tratta solo di un’operazione di marketing riservato ad una piccola élite. In una zona già stressata da traffico turistico e risorse limitate di acqua, l’introduzione di voli esclusivi rischia di aggravare la situazione soprattutto a Capri”.
L’isola già soffocata da turismoL’isola (appena 10 chilometri quadrati con poco più di 13 mila residenti) ogni estate vede sbarcare fino a 50 mila visitatori al giorno con punte di 12 mila persone ogni tre ore, un numero quasi simile a quello dei residenti. Il 91% arriva la mattina e va via al tramonto. Code chilometriche si formano ad ogni ora alla funicolare che collega Marina Grande alla piazzetta e per andare verso i moli per salire su aliscafi e traghetti, mentre strade e vicoli diventano impraticabili con una pressione nella gestione dei servizi pubblici, acqua e rifiuti soprattutto.
Diportismo selvaggioIl tema è caldo, anzi caldissimo. Da tempo il sindaco e gli ambientalisti chiedono di dimezzare gli sbarchi per regolare i flussi e gestire un turismo più sostenibile. L'isola azzurra paga le conseguenze di flussi disordinati, sintetizzati dalle foto del diportismo selvaggio a portata di Faraglioni, e di un rapporto spesso complesso con i residenti. L’estate 2025 sembra avviarsi ad una replica di quella del 2024. Così in attesa di soluzioni, i turisti non verranno solo dal mare ma pure da cielo. Sorvolando i Faraglioni e pure sulla fragile esistenza dell’isola e del suo ecosistema. Fino alla prossima estate.
La Repubblica