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Via al Festival di Green&Blue, così la ricerca ci salverà

Via al Festival di Green&Blue, così la ricerca ci salverà

MILANO. Le città soffocate dallo smog, il milione di specie a rischio estinzione. L’Overshoot Day dell’Italia, ossia la data in cui sono già terminate le risorse a disposizione per tutto l’anno è scaduto il 6 maggio: nel 2000 quel giorno arrivò il 25 settembre. I numeri parlano da soli, raccontano meglio delle parole dove siano arrivati gli effetti del cambiamento climatico, dell’inquinamento, dello sfruttamento del pianeta. Per questo l’edizione 2025 del Festival di Green&Blue, al via nella Giornata mondiale dell’Ambiente, è dedicata al “Numero” come tema dominante.

Tutti gli ospiti del G&B Festival 2025: "Ripartiamo da zero" - I numeri per il futuro del Pianeta"

"Usare il numero come elemento di unione tra tutti gli interventi, le conferenze, gli show, gli exhibit, i workshop, le mostre, significa – scrive il direttore di Green&Blue Federico Ferrazza nell’editoriale del magazine – mettere la scienza e le sue evidenze al centro delle discussioni".

Ed è così che per tre giorni, dal 5 al 7 giugno a Milano, al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, saliranno sul palco ospiti internazionali come l’esploratore Bertrand Piccard, il primo a compiere un giro del mondo su un aereo a energia solare e Timothy Palmer, fisico matematico, docente a Oxford, autore di The primacy of doubt, tra i massimi esperti di modelli di previsione climatica. Tra gli ospiti Jessica McKenzie, giornalista del “Bulletin of the atomic scientists”, l’associazione che aggiorna le lancette dell’orologio dell’Apocalisse e Anna Rosling Ronnlund, co-autrice del bestseller Factfulness.

In tutto saranno 154 i relatori, 109 gli eventi ospitati su due palchi, con collegamenti video tra cui uno con la stazione Concordia in Antartide. Tre giorni di confronti e dibattiti nel pieno del calendario della sostenibilità: dalla Giornata mondiale dedicata all’Ambiente (oggi) alla vigilia della Giornata degli oceani (8 giugno).

E se per rigenerare il pianeta e affrontare la crisi climatica resta fondamentale l’alleanza con la scienza, studi e analisi devono intrecciarsi con l’economia. Così, uno spazio è riservato alle politiche ambientali in Italia: ne parlerà, per conto del governo, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. Sulla necessità di non abbandonare l’Agenda 2030 interverrà Enrico Giovannini, co-fondatore e direttore scientifico dell’ASviS.

Per ragionare sulla crisi del clima bisogna comunque partire da un numero chiave, lo zero. Ovvero dall’obiettivo fissato dall’Accordo di Parigi: raggiungere zero emissioni di carbonio entro il 2050. Ce la faremo? Le cifre servono anche a fissare i traguardi raggiungibili per garantire un futuro alla Terra. Da costruire. Per questo il titolo del Festival di Green&Blue 2025 è “Ripartiamo da zero – I numeri per il futuro del pianeta”. Ne parleranno scienziati e politici, compresi sindaci e assessori di città grandi e piccole che hanno aderito al manifesto del Green City Network. Si confronteranno economisti, imprenditori, attivisti e rappresentanti delle associazioni ambientaliste. Tra gli speaker, Mark Thomson, futuro direttore del Cern di Ginevra, Maria Chiara Carrozza, docente di Bioingegneria Industriale all’Università di Milano Bicocca, Carlo Ratti del Mit, Maria Siclari, direttrice dell’Ispra, Carlo Buontempo, direttore del Copernicus Climate Change Service, Edo Ronchi, ex ministro dell’Ambiente e direttore di Green City Network. E tanti altri.

Al centro dei tre giorni di dibattiti ed eventi anche il tema della transizione energetica, tra gli impulsi del Green deal, il negazionismo di buona parte dell’amministrazione Trump, il nuovo slancio verso il nucleare e la diffusione delle rinnovabili, con la Cina leader di investimenti sulla tecnologia che sfrutta la forza del sole e del vento.

Spazio alla divulgazione, con lo spettacolo del giornalista e scrittore Mario Tozzi. E all’intrattenimento con lo stand-up comedian Fill Pill, il dj set e concerto con Matmos e Laurel Halo, la mostra interattiva di Tekya. E poi ci sono i numeri che raccontano la vita di chi è esposto alla crisi del clima come quei 33 milioni di migranti climatici costretti a cambiare casa non per scelta, oppure di chi sta affrontando la diffusione di nuovi virus. Senza contare l’overtourism e l’alimentazione con la carne coltivata. Perché i numeri non raccontano solo tendenze, ma anche la vita reale.

La Repubblica

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