L'invasione dei lupi che non è mai avvenuta. Di Luis Suárez (WWF)

Di Luis Suárez, coordinatore per la conservazione del WWF Spagna
Per anni, alcuni politici e alcune parti interessate ci hanno venduto una narrazione allarmistica: i lupi si stanno moltiplicando in modo incontrollato, annientando il bestiame, e bambini e anziani vivono nella paura nei loro villaggi. Hanno fomentato la paura ancestrale dei lupi nelle aree rurali per invertire la loro protezione attraverso la porta di servizio. Oggi, i dati ufficiali li smentiscono categoricamente.
Il nuovo censimento nazionale del lupo rivela che la specie è cresciuta appena dell'1% all'anno nell'ultimo decennio. Lungi dall'invadere il nostro Paese, la popolazione di lupi è stagnante in Spagna a causa della persecuzione umana e di problemi genetici.
Stagnazione allarmanteI risultati sono devastanti. Il numero di branchi è sceso da 297 a 333 tra il 2014 e il 2024. Solo il 12% in più in dieci anni. Si tratta dell'aumento più piccolo in un decennio da quando il lupo toccò il fondo negli anni '70, quando era sull'orlo dell'estinzione nel nostro Paese. Questa stagnazione, soprattutto se confrontata con quella di altre popolazioni europee, che si sono riprese da cinque a sei volte più velocemente nell'ultimo decennio, conferma ciò che noi del WWF avvertiamo da tempo: la conservazione del lupo iberico non è affatto assicurata. Con questi dati alla mano, la popolazione iberica deve rimanere in uno stato di conservazione sfavorevole.
Censimento e battuta d'arrestoIl nuovo censimento nazionale, realizzato utilizzando i dati delle Comunità Autonome e coordinato dal Ministero per la Transizione Ecologica e la Sfida Demografica, mette in luce la campagna di disinformazione contro il lupo, culminata a marzo con la sua rimozione dall'Elenco delle Specie Selvatiche Sottoposte a Protezione Speciale (LESRPE). Si è trattato di una manovra puramente politica, priva di qualsiasi giustificazione tecnica o supporto scientifico. La realtà è che la specie è in scarsa espansione in Spagna, è addirittura in declino in Portogallo, e rimane ben lontana dal recuperare il suo areale storico: attualmente, è presente in appena un terzo dei territori che occupava a metà del XIX secolo.
Di fronte a questa situazione precaria per il lupo, le uccisioni sono già iniziate. I governi di Cantabria e Asturie hanno condannato a morte circa 100 lupi, la Galizia e La Rioja hanno dichiarato la specie cacciabile e altre regioni come Castiglia e León hanno già annunciato che apriranno presto la stagione di caccia.
Noi del WWF stiamo denunciando in tribunale questi piani intollerabili, perché il lupo si trova in uno stato di conservazione sfavorevole in Spagna e la sua caccia è illegale. A giugno, su richiesta del WWF, l'Alta Corte di Giustizia della Galizia ha sospeso la sentenza della Xunta che riattivava la caccia al lupo per la stagione 2024/2025, applicando il principio di precauzione ambientale: una notizia incoraggiante per la specie.
Caccia inutile e controproducenteInoltre, uccidere i lupi è una strategia che si è dimostrata completamente inutile nel prevenire gli attacchi al bestiame estensivo, e può persino essere controproducente: così facendo si rischia di disgregare i branchi, riducendone la capacità di catturare prede selvatiche. In questa situazione, il bestiame non protetto in montagna è la preda più facile.
Un possibile cammino di speranzaTra i dati forniti dal nuovo censimento, si intravede un barlume di speranza. Sebbene ancora molto ridotta, la presenza di lupi solitari in Catalogna e Aragona, provenienti naturalmente dalla Francia attraverso i Pirenei, è aumentata. Questa connessione genetica con altre popolazioni europee potrebbe essere fondamentale per rafforzare la salute e la vitalità a lungo termine del lupo iberico, che presenta la più bassa variabilità genetica del continente. Il WWF esorta le autorità del nord-est della Penisola iberica a proteggere rigorosamente questi individui e ad anticipare la futura costituzione di branchi, collaborando con la comunità locale per promuovere la coesistenza, anche sostenendo misure preventive di protezione del bestiame.
Punto di svoltaQuesto nuovo censimento lancia un chiaro allarme sulla situazione del lupo e dovrebbe rappresentare un punto di svolta. Il recupero del lupo è completamente insufficiente e la sua conservazione a lungo termine è a rischio. Pertanto, il WWF chiede al MITECO (Ministero dell'Ambiente e delle Risorse Naturali spagnolo) di mantenere la classificazione del lupo come specie con uno stato di conservazione sfavorevole-inadeguato nella relazione che dovrà presentare alla Commissione Europea a luglio. E, naturalmente, chiediamo che tutte le popolazioni di lupo in Spagna vengano reintegrate nella LESRPE (Associazione Spagnola per le Foreste e la Conservazione).
Lupo vivo, lupo protettoL'intollerabile persecuzione di questa specie ha scatenato un'ondata di indignazione in tutto il Paese, come si è visto domenica scorsa nelle strade di Madrid: migliaia di persone hanno manifestato gridando "Viva il lupo, proteggi il lupo", per chiedere che il loro ululato non cessi mai di essere udito sulle nostre montagne e colline.
Il lupo è un gioiello della nostra biodiversità, una specie con un ruolo fondamentale nel ripristino dell'equilibrio degli ecosistemi. La sua caccia non ha nulla a che fare con la scienza, ma piuttosto con pregiudizi e manovre politiche. Con i dati ufficiali sul tavolo, non ci sono più scuse: dobbiamo fermare immediatamente le uccisioni e impegnarci per la protezione, la legalità e la convivenza. Perché l'invasione del lupo non è mai arrivata e il suo futuro è più incerto che mai.
Foto principale: Archivio EFE/JJ Guillén
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