Le chiavi della legge per un consumatore sostenibile: dalla pubblicità "inquinante" alla riparabilità

Il governo ha approvato il disegno di legge sul consumo sostenibile, una legge che tutela i consumatori dalla pubblicità "inquinante", incoraggia la riparazione dei prodotti per prevenirne l'obsolescenza programmata, frena gli abusi nella rivendita dei biglietti e mette fine alle pratiche commerciali che impediscono di fornire informazioni accurate al momento dell'acquisto.
Il disegno di legge, promosso dal Ministero dei diritti sociali, del consumo e dell'Agenda 2030, vieta la pubblicità dei prodotti più inquinanti, come i voli a corto raggio, i combustibili fossili e i veicoli alimentati esclusivamente da combustibili fossili, nonché pratiche come l'obsolescenza programmata, il reduflage e il greenwashing.
Questi i punti chiave del testo di legge, che ora entra nella fase di audizione e informazione pubblica per essere esaminato dal Consiglio dei ministri e poi trasmesso al Congresso dei deputati per l'elaborazione:
Divieto di pubblicità “inquinante”La legge vieta la pubblicità di prodotti energetici composti esclusivamente da combustibili fossili (tranne il gas) che non contengano componenti rinnovabili, a condizione che la pubblicità sia diffusa da aziende del settore del carbone o del petrolio.
Saranno vietati anche i voli a corto raggio sulle rotte peninsulari, se esiste un'alternativa meno inquinante che non duri più di 2,5 ore, nonché le auto alimentate esclusivamente da combustibili fossili.
Inoltre, le campagne che sfruttano la paura per indurre all'acquisto devono includere statistiche oggettive. Secondo il Ministero, questo tipo di pubblicità viene utilizzato in alcuni settori legati alla sicurezza e alle assicurazioni.
Fine dell'obsolescenza programmataI consumatori potranno estendere la garanzia di un altro anno se riparano il prodotto anziché sostituirlo. Verrà creato un sistema di cofinanziamento per le riparazioni e i produttori saranno tenuti a coprire parte del costo fino a quattro anni dopo la scadenza del periodo di garanzia legale: il 20% per i primi due anni, il 10% per il terzo anno e il 5% per il quarto.
Il piano è quello di creare una piattaforma online gratuita per riparatori competenti, dove sia possibile richiedere preventivi e richieste di riparazione. Sarà inoltre richiesto che i pezzi di ricambio siano disponibili fino a dieci anni dopo la cessazione della produzione del veicolo e che vengano fornite informazioni indicative sui prezzi di riparazione sui siti web dei produttori.
Sarà vietato nascondere gli aggiornamenti software che influiscono negativamente sulle prestazioni del prodotto e gli aggiornamenti software che si limitano a migliorarne la funzionalità non potranno essere commercializzati come necessari.
Contro l'ecopostureoAlle aziende sarà vietato utilizzare affermazioni ambientali generiche non verificabili, come "rispettoso dell'ambiente", "ecologico", "verde" o "biodegradabile".
Possono essere vietati anche i marchi che inducono in errore i consumatori in merito alle loro prestazioni ambientali; un marchio può essere revocato se la sua immagine o il suo messaggio inducono in errore i consumatori in merito al suo impatto ambientale.
Rivendita, pubblicità della paura e rivenditaLa legge proibirà l'aumento del prezzo dei biglietti per tutti i tipi di eventi culturali o sportivi tramite rivendita. Questa pratica sarà impedita quando verrà applicato un aumento di prezzo superiore all'IPC fin dal momento dell'acquisto iniziale.
Questo nuovo limite si aggiunge al divieto già esistente sull'uso di bot (software automatizzati progettati per acquisire prodotti o servizi) per ottenere in massa biglietti per eventi culturali per poi rivenderli.
È vietato, ma secondo il Ministro degli Affari dei Consumatori, l'applicazione non funziona, motivo per cui si propone questo emendamento legale, che agisca allo stesso modo di quanto avviene per gli appartamenti turistici. "Potremo sanzionare e bloccare i siti web che si comportano in questo modo", ha avvertito Bustinduy.
Sarà regolamentata anche la pratica commerciale nota come reduflazione, ovvero la riduzione della quantità di contenuto venduto senza preavviso quando ciò comporti un aumento del prezzo unitario.
Le aziende dovranno dichiarare se riducono il contenuto di una confezione senza abbassarne il prezzo e avranno al massimo 90 giorni dalla data della prima vendita per indicare chiaramente le nuove caratteristiche del prodotto.
efeverde