Due persone su tre in Spagna hanno respirato aria inquinata nel 2024 nonostante lievi miglioramenti

Madrid, 23 giugno (EFEverde). - Nonostante un leggero miglioramento generale della qualità dell'aria in Spagna nel corso del 2024, il 63,7% della popolazione – oltre 31 milioni di persone – è stato esposto a livelli di inquinamento superiori ai limiti raccomandati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), secondo il rapporto annuale di Ecologistas en Acción. I dati rivelano inoltre che una parte significativa del Paese non ha rispettato i nuovi valori di legge stabiliti dall'Unione Europea per il 2030.
I livelli di inquinamento da particolato respirabile (PM10 e PM2,5), biossido di azoto (NO₂) e ozono troposferico continuano a superare le soglie raccomandate, secondo il rapporto "Qualità dell'aria in Spagna nel 2024", presentato questo lunedì da Ecologists in Action.
L'organizzazione ambientalista avverte che, sebbene non siano state raggiunte le elevate concentrazioni registrate prima della pandemia di COVID-19, la sfida per le amministrazioni pubbliche è "considerevole" e sottolinea l'urgenza di adottare misure efficaci che allineino la politica ambientale spagnola ai requisiti europei per la tutela della salute pubblica.
Valori legaliIl rapporto utilizza come riferimento i nuovi valori di legge stabiliti dalla Direttiva europea 2024/2881, da raggiungere entro il 2030. Analizza le misurazioni di 790 stazioni di monitoraggio dell'inquinamento in tutto il Paese, oltre ai dati disponibili presso i principali aeroporti e porti nazionali.
Secondo queste soglie, nel 2024 31 milioni di persone, ovvero due su tre, hanno respirato aria inquinata, il che riflette "l'entità della sfida che i governi devono affrontare per migliorare la qualità dell'aria e allinearsi alle nuove normative", afferma l'organizzazione.
Considerando le normative meno severe ancora in vigore, la popolazione interessata da livelli illegali di inquinamento è stata di 8,4 milioni, con le aree più colpite nelle Isole Canarie, nella Comunità di Madrid, nell'entroterra della Catalogna, in Castiglia-La Mancia, Castiglia e León e in alcune località dell'Andalusia, come il comune di Villanueva del Arzobispo, a Jaén.
Se consideriamo i livelli raccomandati dall'OMS, che sono molto più severi dei limiti di legge, sia vecchi che nuovi, e l'obiettivo a lungo termine dell'UE di proteggere la vegetazione, l'aria inquinata ha colpito l'intera popolazione spagnola e l'81% del Paese nel 2024: circa 410.000 chilometri quadrati, secondo il rapporto.
MiglioramentiNel 2024, la qualità dell'aria in Spagna "è migliorata rispetto al 2023 e agli anni precedenti al COVID-19", il che l'organizzazione ambientalista attribuisce alla "recente evoluzione del sistema energetico".
Sebbene la combustione del petrolio sia tornata ai livelli pre-pandemici lo scorso anno, il consumo di gas è diminuito e le fonti rinnovabili hanno coperto il 57% della domanda di elettricità, "limitando le emissioni delle centrali termoelettriche, soprattutto quelle a carbone, che sono le più inquinanti".
Secondo il documento, la principale fonte di inquinamento nelle aree urbane, dove è concentrata la maggior parte della popolazione, è il traffico motorizzato, mentre "in alcune aree industriali e attorno alle grandi centrali termoelettriche, sono proprio queste fonti industriali a influenzare in modo decisivo la qualità dell'aria, oltre all'impatto del trasporto aereo e marittimo".
Zone particolarmente colpiteLe Isole Canarie hanno registrato la situazione peggiore in Spagna per quanto riguarda l'inquinamento da PM10, con 1.640 superamenti della soglia di allerta. Per quanto riguarda l'ozono troposferico, l'inquinante più diffuso, la Comunità di Madrid ha registrato 290 superamenti della soglia di segnalazione.
Sei episodi sopra la soglia di allerta sono stati rilevati anche a Puertollano (Ciudad Real) e nel porto di Tarragona.
Ecologists in Action ricorda che i piani di miglioramento della qualità dell'aria sono obbligatori per legge e denuncia che diverse comunità autonome non li hanno ancora approvati. Tuttavia, l'organizzazione confida che la nuova direttiva europea richiederà l'attuazione di misure efficaci per rispettare senza ulteriori ritardi i limiti di legge entro il 2030. EFE
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