L'UE sospende i negoziati sulla legge contro l'eco-posturing

Bruxelles, 20 giugno (EFE) - La Commissione europea ha annunciato oggi che ritirerà la sua proposta legislativa volta a rafforzare le normative per impedire alle aziende di rilasciare dichiarazioni fuorvianti sulle qualità ambientali dei loro prodotti e servizi.
"Nel contesto attuale, la Commissione intende ritirare la proposta sulle Green Claims", ha affermato venerdì il portavoce dell'UE per l'ambiente Maciej Berestecki in una conferenza stampa, riferendosi alla cosiddetta direttiva sulle Green Claims.
Le norme proposte mirano a richiedere alle aziende di comprovare e giustificare le dichiarazioni ambientali dei loro prodotti e servizi.
Silenzio sulle ragioni del ritiroLa Commissione europea annuncia che ritirerà la sua proposta legislativa contro l'eco-posturing.
La Commissione europea ha rifiutato di commentare le ragioni che hanno spinto la Commissione, presieduta da Ursula von der Leyen, a ritirare la proposta presentata nel settembre 2023, né le scadenze o la procedura, nonostante i negoziati sul testo tra il Parlamento europeo e il Consiglio (trilogo) siano previsti per lunedì prossimo.
"La Commissione ha il diritto di iniziativa, il che significa che (...) può presentare nuove proposte legislative, che poi vengono sottoposte ai colegislatori (Consiglio e Parlamento), e ha anche il diritto, in base alla propria valutazione, di ritirare o non ritirare le proposte", ha affermato il vice portavoce della Commissione, Stefan de Keersmaecker.
Questa insolita decisione giunge dopo che i cristiano-democratici del Partito Popolare Europeo (PPE), il partito più grande nel Parlamento europeo e il gruppo politico più rappresentato nel Collegio dei Commissari, hanno chiesto alla Commissaria europea per l'Ambiente, la svedese Jesika Roswall del PPE, di ritirare il testo legislativo.
Critiche dal Partito Popolare Europeo"Si corre il rischio di ostacolare ingiustificatamente la comunicazione sulla sostenibilità attraverso procedure eccessivamente complesse, amministrativamente onerose e costose", affermano nella lettera.
Criticano in particolare l'introduzione del requisito di "approvazione preventiva per le dichiarazioni ambientali", che ritengono "un'idea fondamentalmente sbagliata".
Una nuova svolta nella politica verde dell’UEIl passo indietro di Bruxelles rappresenta un'ulteriore inversione di rotta da parte della Commissione europea rispetto alla legislazione verde promossa durante il primo mandato di Von der Leyen alla guida dell'esecutivo dell'UE.
Negli ultimi mesi e settimane, Bruxelles ha allentato gli obiettivi di CO2 per auto e furgoni, ha rinviato l'attuazione delle normative contro la deforestazione importata e ha limitato il meccanismo di tassazione dell'anidride carbonica alle frontiere dell'UE. EFE
jaf
Illustrazione di May per MundoMay in EFEverde
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