La legge anti-deforestazione è stata nuovamente rinviata, sintomo del declino delle ambizioni europee in termini ecologici

Attaccato dalla destra e dall'estrema destra, il Green Deal, concepito per aiutare i Ventisette Paesi a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, è minacciato anche dagli interessi commerciali dell'Unione Europea (UE). Questa è, in ogni caso, l'interpretazione ampiamente data a Bruxelles dell'annuncio della Commissione di martedì 23 settembre di un ulteriore rinvio dell'entrata in vigore della legge contro la deforestazione .
Pubblicato nel giugno 2023, questo regolamento mira a vietare la commercializzazione in Europa di prodotti come olio di palma, cacao, caffè, soia o legno quando provengono da terreni deforestati dopo dicembre 2020. Avrebbe dovuto applicarsi a partire dal 30 dicembre 2024. Ma, nel frattempo, le elezioni europee del giugno 2024 hanno confermato la svolta dei nazionalisti e l'agenda pro-business di un Partito Popolare Europeo (PPE) che, in nome della semplificazione, vuole smantellare parte della legislazione dell'Unione in materia di clima.
In questo contesto, e sotto la pressione di alcuni Stati membri, come la Germania, ma anche di Brasile e Stati Uniti, preoccupati per la complessità delle proprie norme, gli europei hanno deciso, alla fine del 2024, di prendersi un anno in più per conformarsi alla nuova legislazione contro la deforestazione. Oggi, quindi, si parla di una nuova scadenza, questa volta alla fine del 2026.
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Le Monde