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Alaska, cede un lago ghiacciato. La causa è l’aumento della temperatura

Alaska, cede un lago ghiacciato. La causa è l’aumento della temperatura

L’allarme è rientrato da poche ore: è cessata la minaccia di un’inondazione nel Suicide Basin, in Alaska, e le acque si sono ritirate. Nella città di Juneau, attraversata dal fiume Mendenhall, le aree evacuate sono ora aperte, anche se accessibili solo ai residenti.

A generare l’allarme nei giorni scorsi il repentino rilascio di acqua di fusione da parte del ghiacciaio Mendenhall. Mercoledì scorso i corsi d’acqua alimentati dal ghiacciaio si sono gonfiati a livelli da record (più di 2 metri in 24 ore), preoccupando le autorità della capitale che conta poco più di 30mila abitanti.

Il fenomeno è ormai diventato periodico, ennesimo sintomo del riscaldamento globale. E il pericolo non è rappresentato solo dall’acqua prodotta dalla fusione del ghiaccio. Più acqua scorre sulla superficie, più l'erosione aumenta e ci vuole meno pioggia per innescare un’alluvione: in queste condizioni, una tempesta prevista una volta ogni dieci anni può causare il tipo di alluvione catastrofica che si prevede solo ogni 100-200 anni.

Le contromisure

Le prime inondazioni di questo tipo si sono verificate a Juneau a partire dal 2011, ma con il passare del tempo sono diventate sempre più distruttive e ormai rappresentano una minaccia “estiva” costante.

Tanto che la città ha imparato a prendere le contromisure: quest’anno, con l’aiuto del genio dell’esercito Usa, sono state costruite barriere fatte di sacchi piene di detriti o sabbia e rinforzato con strutture metalliche per arginare l’acqua e mettere al riparo soprattutto le zone abitate lungo il fiume. L’operazione ha avuto successo, perché ha evitato le distruzioni provocate dalle alluvioni verificatesi ad agosto sia nel 2024 che nel 2023. L’anno scorso l’acqua travolse un centinaio un centinaio di abitazioni, nonostante fosse stata installata una barriera anti-inondazione nelle aree a rischio, dove risiedono circa mille tra residenti e aziende.

Allerta caldo e inondazioni

Misure di adattamento ai cambiamenti climatici, che cercano di porre rimedio agli effetti della crisi climatica dovuta all’uso di combustibili fossili. L'Artico, compresa l'Alaska, si sta riscaldando a una velocità doppia rispetto al resto del Pianeta, a causa dell'aumento delle temperature globali. In questa parte del Profondo Nord, l'aumento delle temperature ha ridotto drasticamente l'estensione del ghiacciaio Mendenhall e del suo bacino, creando il rischio annuale di inondazioni dei laghi glaciali, poiché il ghiaccio viene sostituito da acqua liquida e si avvicina sempre di più al bordo del bacino durante l'estate.

Tra i 10 e i 15 milioni le persone esposte alle alluvioni glaciali

A livello globale, sono tra i 10 e i 15 milioni le persone esposte agli effetti delle inondazioni dei laghi glaciali. E si prevede che l'aumento del numero e delle dimensioni dei laghi glaciali farà crescere la frequenza delle inondazioni in futuro. Ma non si vedono all’orizzonte politiche serie di mitigazione (taglio delle emissioni di gas climalteranti, nonostante il 2025 sia stato proclamato dall’Unesco Anno internazionale della Conservazione dei Ghiacciai.

La Repubblica

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