Cycas, come coltivare la pianta che viene dalla preistoria

La cycas abbellisce giardini, terrazzi e interni con le sue splendide foglie verde brillante. Questa pianta è considerata un fossile vivente: la sua comparsa sulla Terra risale a circa 280 milioni di anni fa, ben prima dell’arrivo dei dinosauri. Chiamata anche cycas revoluta, palma sago e palma nana, ricorda una palma, pur non essendolo visto che presenta foglie arcuate e rigide ed è più imparentata con le conifere. Oltre al suo aspetto decorativo, la cycas è molto apprezzata per la sua notevole resistenza e la coltivazione semplice, tanto da essere ideale anche per chi si avvicina al giardinaggio.
L’esposizione della CycasParte della famiglia delle Cycadaceae e originaria del Giappone, la cycas unisce robustezza, longevità, eleganza e fascino ed è molto diffusa per abbellire case e giardini. Questa pianta ornamentale presenta grandi foglie dalla forma pennata e un tronco corto, robusto e legnoso, cresce lentamente, fiorisce ogni 15 anni ed è tra le più resistenti, richiedendo una bassa manutenzione. Adatta sia per gli interni, che per gli esterni, predilige luoghi luminosi, dovendo però evitare i raggi solari diretti, che potrebbero bruciarne le foglie. Qualora si coltivi all’aperto l’ideale è sistemarla in una posizione dove non batta il sole nelle ore centrali della giornata oppure in un’ombra parziale, mentre se la si tiene all’interno, è necessario collocarla nei pressi di una finestra luminosa, facendo in modo però che la luce sia filtrata. Una luce troppo esigua potrebbe rendere il suo aspetto poco sano e le foglie rade. L’habitat perfetto per la cycas vede le temperature tra i 20 e i 25 gradi e il terreno leggermente acido, arricchito con torba e sabbia e ben drenato, evitando tassativamente i ristagni d'acqua, causa del marciume dell’apparato radicale.
Coltivazione in vaso e giardino della cycasLa cycas è facile da coltivare, cosa che la rende particolarmente apprezzata e popolare. Con semplici accorgimenti cresce in modo rigoglioso, dando molte soddisfazioni: questa pianta antichissima può essere seminata in vaso o in piena terra. Il periodo migliore per interrarla è la primavera, in particolare tra marzo e maggio, momento dell’anno in cui il clima mite stimola i germogli e le giornate si allungano progressivamente, ma la luce solare non è ancora troppo forte. Per quanto riguarda la coltivazione in vaso, per permettere il corretto sviluppo delle radici, il recipiente scelto deve essere profondo, aggiungendo sul fondo uno strato di argilla espansa per migliorare il drenaggio. È necessario ricorrere a del terriccio universale, aggiungendo torba, sabbia o perlite e porre i semi a una profondità di 2-3 centimetri, dovendo lasciare, in caso di semina multipla, tra ogni seme 3-5 centimetri. Una volta effettuata questa operazione bisogna portare pazienza, tenendo conto che la cycas ha una crescita lenta, mediamente 3 centimetri all’anno. Il rinvaso va eseguito ogni 3-4 anni, spostando la pianta in un vaso poco più grande.
La cycas può essere coltivata in giardino, prediligendo un terreno ben drenato, aggiungendo sabbia e torba per tenere alla larga i ristagni d’acqua: durante il periodo di germinazione il substrato va mantenuto sempre leggermente umido, evitando però che sia zuppo. I semi vanno interrati a una profondità di 2-4 centimetri, che può variare a seconda della dimensione del seme: quelli più piccoli possono essere interrati a 0,5 centimetri. Tra ciascun seme bisogna lasciare circa 3-5 centimetri, in modo tale che le piante sviluppino al meglio le radici. Il trapianto di una cycas in vaso va effettuato tra la primavera e l’autunno: per eseguirlo è necessario scavare una buca larga il doppio del paniere radicale e profonda quanto questo. La pianta deve essere posizionata alla stessa profondità del vaso in modo da non comportarle troppo stress e prevenire il marciume radicale. Il terreno in cui si trapianta deve essere arricchito di materiale drenante e compost per poi irrigarlo in modo consistente dopo l’intervento.
Come prendersi cura della cycas: irrigazione, potatura e concimazioneMolto resistente e facile da curare, la cycas richiede una bassa manutenzione. Per un suo sviluppo rigoglioso è necessario irrigarla in modo regolare, prestando però attenzione ai ristagni d’acqua, responsabili del marciume radicale. Prima di procedere con l’innaffiatura è sempre bene verificare con un dito che il substrato sia asciutto. Durante il periodo di crescita bisogna darle da bere ogni 1-2 settimane: le irrigazioni devono essere abbondanti soprattutto in caso di caldo e clima secco. La frequenza delle annaffiature è influenzata dalla stagione, tenendo conto che in inverno e autunno le irrigazioni devono essere ridotte, visto che in questo periodo dell’anno la pianta è in riposo vegetativo, effettuandole ogni 3-4 settimane. Per prevenire il marciume dell’apparato radicale, il terreno deve essere drenato, leggermente umido, ma mai zuppo ed è necessario non dare da bere alla corona, la parte centrale della pianta.
In merito alla potatura, questa non è richiesta in modo regolare e occorre limitarsi a rimuovere le foglie rovinate oppure secche, di solito concentrate nella parte inferiore della pianta, ricorrendo a forbici sterilizzate e facendo dei tagli precisi, per prevenire il marciume radicale ed eventuali attacchi da parte dei parassiti. Questo intervento può essere eseguito annualmente oppure al bisogno, preferibilmente alla fine dell’estate o durante la primavera avanzata. La concimazione deve essere svolta durante la primavera e l’estate e la frequenza è determinata dal tipo di fertilizzante impiegato. Se si ricorre a un concime liquido specifico per la cycas l’operazione va effettuata ogni 2 settimane, mentre ogni 3 mesi se si utilizza un fertilizzante granulare a lenta cessione.
Manutenzione della cycas: malattie e parassitiNella cura della cycas possono insorgere alcune problematiche. Per esempio le sue foglie possono ingiallire, cosa che viene causata da irrigazioni eccessive, fertilizzante troppo abbondante, carenza di ferro o magnesio e attacco da parte di parassiti, in particolare della cocciniglia. Questo parassita può essere rimosso ricorrendo a un batuffolo di cotone imbevuto di alcool oppure utilizzando del sapone neutro o ancora un antiparassitario ad hoc. La pianta è soggetta anche ad attacchi di afidi, ragnetto rosso, thrips e punteruolo e all’insorgere di malattie fungine, come ad esempio oidio, marciume radicale e macchie fogliari, dovendo intervenire prontamente con trattamenti specifici se insorgono queste problematiche.
La Repubblica