Boom globale dell’aria condizionata. Salvezza dal caldo ma minaccia per la rete elettrica

Il riscaldamento globale spinge miliardi verso l’aria condizionata, ma il boom rischia blackout e disuguaglianze. L’IEA lancia l’allarme sull’efficienza energetica.
Nel 2024, la temperatura media globale ha superato per la prima volta il limite di +1,5 °C rispetto all’era preindustriale. Una soglia simbolica e concreta che segna l’inizio di una nuova era climatica. Ondate di calore, incendi, siccità e notti tropicali stanno riscrivendo il concetto di “normalità meteorologica”. Il risultato? Una crescita vertiginosa della domanda globale di raffrescamento.
Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), circa 3,5 miliardi di persone vivono oggi in aree ad alto rischio termico, ma solo il 15% dispone di un condizionatore. Entro il 2040, nel solo Sud-est asiatico, il numero di unità installate crescerà di nove volte. In Indonesia si passerà da un tasso di penetrazione del 14% nel 2023 all’85% nel 2050.
L’aria condizionata è anche una cartina di tornasole delle disuguaglianze globali. In Asia orientale, solo il 25% delle famiglie a basso reddito ha un AC, contro oltre il 75% dei nuclei più abbienti. In Africa subsahariana, la situazione è ancor più critica: senza accesso affidabile all’elettricità, il raffrescamento resta un miraggio. Paradossalmente, in Europa (dove la penetrazione complessiva si ferma al 20%), la distribuzione tra le fasce di reddito è più equa.
Ma c’è un risvolto allarmante. Ogni condizionatore acceso equivale a una pressione crescente sulle reti elettriche. In India, nel 2024, ogni grado in più ha generato un picco di 7 GW di domanda. Entro il 2030, senza interventi sull’efficienza, si potrebbe arrivare a 12 GW per ogni grado. Un’ondata di caldo come quelle recenti metterebbe a rischio blackout con un carico extra di 47 GW.
Anche in Francia, paese con bassa diffusione di AC, l’estate 2025 ha registrato picchi serali del 25% superiori alla media stagionale. A New York, il salto ha toccato il 90%.
Il condizionatore medio venduto oggi è la metà meno efficiente dei modelli migliori, pur costando quanto quelli ad alte prestazioni. In America Latina e Sud-est asiatico, è possibile acquistare unità con il doppio dell’efficienza allo stesso prezzo. Anche piccoli gesti aiutano: alzare il termostato da 24 a 26 °C e aggiungere un ventilatore può ridurre i consumi fino al 30%, senza sacrificare il comfort.
Ma non si tratta solo di elettrodomestici. Edifici ben progettati, ventilazione naturale, ombreggiature e verde urbano possono tagliare la domanda di raffrescamento fino all’80%. Un parco urbano a Parigi, durante una recente ondata di calore, ha registrato 7 °C in meno rispetto all’area urbana circostante.
La IEA propone un mix di soluzioni:
- Normative più ambiziose per l’efficienza energetica e l’urbanistica;
- Etichette chiare e campagne informative sui consumi;
- Incentivi mirati per aiutare le famiglie vulnerabili a dotarsi di tecnologie efficienti.
Il clima del futuro sarà più caldo, ma non deve essere insostenibile. Le scelte di oggi determineranno se l’aria condizionata sarà una risposta inclusiva al riscaldamento globale o una nuova fonte di crisi energetica.
energiaitalia