La CE approva l'estensione della durata di vita di due reattori nucleari belgi
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La Commissione europea (CE) ha approvato la revisione della misura di aiuti di Stato del Belgio volta a estendere la durata di vita di due reattori nucleari, Doel 4 e Tihange 3, in conformità alle norme dell'UE in materia di aiuti di Stato.
La decisione è il risultato di un'indagine approfondita sulla necessità e sulla proporzionalità della misura, che mira a sostenere il funzionamento dei reattori fino al 2034.
Nel 2003, il Belgio ha emanato una legge per l'abbandono graduale del nucleare, che impone la chiusura di tutti e sette i suoi reattori nucleari entro il 2025.
Tuttavia, a causa di preoccupazioni sulla sicurezza energetica dovute alla crisi energetica e alle tensioni geopolitiche, nel marzo 2022 il governo ha deciso di estendere l'attività di Doel 4 e Tihange 3.
I reattori hanno una capacità di generazione elettrica combinata fino a 2 GW.
Il Belgio ha notificato alla Commissione il suo piano di sostegno all'ampliamento dei reattori nel giugno 2024.
Il 22 luglio la Commissione ha avviato un'indagine per valutare la necessità, l'appropriatezza e la proporzionalità della misura.
Sono state sollevate preoccupazioni circa la concezione del contratto per differenza (CfD) e la proporzionalità degli accordi finanziari, che potrebbero aver eccessivamente esentato i beneficiari dai rischi, tra cui le passività relative ai rifiuti nucleari.
Tra i beneficiari figurano la controllata Electrabel di Engie, la controllata Luminus di EDF e BE-NUC, una joint venture al 50% tra lo Stato belga ed Electrabel.
BE-NUC sarà comproprietaria dei reattori con una quota dell'89,8%, mentre Luminus deterrà una quota del 10,2%.
La misura di sostegno comprende accordi finanziari e strutturali, tra cui un CfD, un prestito e una garanzia sui flussi di cassa operativi.
Le passività relative ai rifiuti nucleari e al combustibile esaurito saranno trasferite da Electrabel allo Stato belga per una somma forfettaria di 15 miliardi di euro (15,6 miliardi di dollari).
Il Belgio ha risposto alle preoccupazioni della Commissione modificando il pacchetto di sostegno pubblico del progetto.
Per garantire l'adeguatezza della progettazione del CfD e ridurre al minimo la distorsione del mercato, il Belgio ha trasferito il processo decisionale sulla modulazione economica a un gestore energetico indipendente.
Il gestore energetico indipendente venderà sul mercato la quota di energia elettrica di BE-NUC ed è incentivato a garantire un uso efficiente della modulazione.
Il gestore energetico può operare liberamente e in modo indipendente, con garanzie di gara competitiva.
Il Belgio ha inoltre garantito la proporzionalità della misura fissando il prezzo di esercizio del CfD sulla base di un modello di flussi di cassa attualizzati.
Il modello limita gli aiuti al divario di finanziamento del progetto, garantendo un tasso di rendimento di mercato per gli azionisti di BE-NUC.
Il meccanismo di adeguamento del rischio del prezzo di mercato ripartisce le fluttuazioni dei prezzi di mercato tra lo Stato e i beneficiari.
Il Belgio ha inoltre imposto un tetto alla garanzia del flusso di cassa operativo per limitare l'esposizione dello Stato a costi imprevisti dovuti a interruzioni.
Per quanto riguarda il trasferimento di responsabilità, il volume è limitato e per i rifiuti in eccesso è prevista una commissione di adeguamento del volume.
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