Il Just Transition Observatory mette in guardia dal crescente scetticismo dei giovani nei confronti del cambiamento climatico.

Madrid, 24 giugno (EFEVerde). Il crescente scetticismo tra i giovani, soprattutto uomini, preoccupa sempre di più esperti e leader istituzionali. Questa percezione errata è alimentata dall'insicurezza economica, dalla sfiducia nelle politiche pubbliche e da nuove forme di consumo di notizie che rendono difficile entrare in sintonia con il discorso tradizionale sul clima.
Sono queste alcune delle conclusioni presentate in occasione della presentazione del rapporto del Just Transition Observatory , un incontro organizzato dalla Moeve Foundation e da Red2Red, dove è stato anche lanciato un appello a mettere da parte lo scetticismo sociale e a rafforzare il coinvolgimento dei cittadini.
Durante la presentazione dell'evento, Teresa Mañueco, direttrice generale della Fondazione Moeve, e Judith Carreras García, direttrice dell'Istituto per una giusta transizione del Ministero per la transizione ecologica e la sfida demografica (MITECO), hanno sottolineato l'importanza di comprendere a fondo il funzionamento della società per adattare le politiche pubbliche a una cittadinanza più informata, ma anche più esigente.
Il rapporto dello studioAnabel Suso di Red2Red è stata incaricata di presentare lo studio , un lavoro condotto anche nel 2023 e nel 2024 e che questa volta si basa su 3.280 interviste telefoniche condotte in tutta la Spagna. Lo studio evidenzia che la maggioranza della popolazione (80,6%) crede nell'esistenza del cambiamento climatico, sebbene si osservi un leggero calo rispetto agli anni precedenti, soprattutto tra i giovani uomini, un dato che ha generato preoccupazione tra gli esperti presenti alla tavola rotonda dell'evento.

D'altro canto, un quinto degli intervistati teme che la propria occupazione possa essere influenzata dalla transizione ecologica. Inoltre, esiste un chiaro divario di genere nell'occupazione, con gli uomini più preoccupati rispetto alle donne.
Ma c'è anche una percezione positiva, poiché il 67% sottolinea il miglioramento della qualità dell'aria e della pulizia degli ambienti urbani.
La mobilità sostenibile e le energie rinnovabili continuano a essere percepite come pilastri della transizione, sebbene il rapporto evidenzi un progressivo calo del loro sostegno, soprattutto tra i più giovani, che citano le difficoltà economiche come un ostacolo significativo all'adozione del cambiamento.
Riflessioni dalla tavola rotondaLa tavola rotonda è stata moderata da Miguel Aguado, attivista ambientale e managing partner della società di consulenza B LEAF. Tra i tre partecipanti figuravano Pedro Fresco, direttore di AVASEN; Gemma Bedía, responsabile del progetto sui cambiamenti climatici presso ALINNEA; e Mario Rodríguez, direttore associato di Just Transition e Global Partnerships presso ECODES.
Durante la tavola rotonda, il tema centrale è stato quello dei giovani che affrontano la transizione ecologica. Pedro Fresco ha messo in guardia dalla crescente minoranza di giovani scettici nei confronti del cambiamento climatico, soprattutto tra gli uomini: "Viviamo in una società di sfiducia. Il consumo di informazioni delle nuove generazioni è diverso e questo plasma la loro percezione".
Sulla stessa linea, Gemma Bedía ha sottolineato che "se i giovani non trovano opportunità concrete, come l'accesso a veicoli elettrici o ad abitazioni a basso consumo energetico, non sentiranno la transizione come propria".

Mario Rodríguez, con una visione ottimistica, ha sottolineato che "se qualcuno mi avesse detto trent'anni fa che avremmo parlato di transizione ecologica in questi termini, non ci avrei creduto". Al contrario, ha messo in guardia dalla necessità di "evitare un approccio negativo alle politiche, soprattutto fiscali, poiché questi gruppi di giovani lo vedono come qualcosa di negativo" e ha auspicato strategie che promuovano la partecipazione dei cittadini basata sulla convinzione. "Non si tratta di evangelizzare, ma di convincere", ha concluso Rodríguez.
Da parte sua, Aguado ha sottolineato che "la percezione del cambiamento climatico è profondamente influenzata da eventi fisici e immediati, come un'ondata di calore o una grave catastrofe naturale. Questo determina il sostegno a lungo termine".
La tavola rotonda si è conclusa sottolineando che il rapporto rappresenta un invito a rafforzare la trasparenza e la partecipazione dei cittadini per contrastare il malcontento e prevenire battute d'arresto nella transizione ecologica.
efeverde