Oltre 70 gruppi spagnoli e portoghesi chiedono la chiusura della centrale nucleare di Almaraz.

Plasencia, 3 giugno (EFE).- Oltre settanta gruppi spagnoli e portoghesi hanno pubblicato un manifesto congiunto per chiedere la chiusura definitiva della centrale nucleare di Almaraz (Cáceres) entro il termine previsto del 2027 e 2028 e hanno respinto qualsiasi tentativo di prorogarne l'attività oltre tale data.
Il documento, intitolato "Per un'Estremadura libera dal nucleare. No all'ampliamento di Almaraz", denuncia il "degrado" dell'impianto, in funzione da oltre quarant'anni, nonché i rischi che esso comporta per la popolazione di Campo Arañuelo, per l'ambiente naturale del fiume Tago e per il vicino Portogallo, situato a soli 100 chilometri dalla centrale.
I firmatari ritengono che estendere la vita utile di Almaraz "sia un atto irresponsabile" da parte dei governi regionale e nazionale, che accusano di "agire su ordine" delle compagnie elettriche proprietarie della centrale (Iberdrola, Endesa e Naturgy) e di "trarre profitto dal business nucleare senza assumersene i costi sociali o ambientali".
Nel manifesto si chiedeva inoltre al governo centrale di costruire urgentemente un impianto di stoccaggio geologico profondo (DGS) per conservare in modo sicuro e permanente i rifiuti radioattivi, "un costo che dovrebbe essere sostenuto dalle aziende del settore energetico e non dai cittadini", hanno sottolineato i gruppi firmatari.
Hanno anche chiesto alle autorità di smettere di "promuovere una crociata" per mantenere aperto lo stabilimento e di elaborare un "piano realistico e urgente per generare occupazione sostenibile per la regione di Almaraz, alla luce dell'imminente chiusura dello stabilimento".
I gruppi hanno anche denunciato che, mentre si discute del futuro dell'energia nucleare, "i sussidi per l'autoconsumo continuano a non essere raggiunti da molti individui e i progetti di energia rinnovabile su larga scala, promossi per lo più dalle stesse compagnie elettriche, non hanno prodotto benefici tangibili per la popolazione dell'Estremadura, che continua a sopportare prezzi elevati dell'elettricità e carenze nelle infrastrutture di base come le ferrovie elettrificate".
"L'Estremadura non può continuare a essere una colonia energetica per grandi aziende", afferma il manifesto, che chiede anche il completo ripristino ecologico del sito una volta completato il processo di smantellamento dell'impianto.
efeverde