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L'Iraq e il Kurdistan hanno concordato di riprendere le esportazioni di petrolio curdo.

L'Iraq e il Kurdistan hanno concordato di riprendere le esportazioni di petrolio curdo.

L'Iraq, la regione del Kurdistan e le compagnie petrolifere internazionali hanno concordato di riprendere le esportazioni di petrolio curdo attraverso l'oleodotto Kirkuk-Ceyhan, dopo due anni di sospensione.

In base a un accordo tripartito per la ripresa delle esportazioni di petrolio curdo, la North Oil Company (NOC), di proprietà statale, gestirà l'oleodotto dai giacimenti petroliferi di Kirkuk, attraverso la Turchia, fino al porto mediterraneo di Ceyhan.

Si prevede che le esportazioni di circa 230.000 barili al giorno riprenderanno entro pochi giorni, dopo una chiusura iniziata nel 2023 e costata a Baghdad ed Erbil miliardi di dollari.

Oggi si prevede che i termini dell'accordo saranno approvati dal primo ministro iracheno Mohammed Shia al-Sudani, dopodiché entreranno in vigore, riporta l'agenzia di stampa Shafaq.

La ripresa delle forniture attraverso Ceyhan rafforzerà la capacità dell'Iraq di soddisfare i propri obblighi di esportazione e, cosa più importante, rassicurerà gli investitori stranieri colpiti dalla sospensione dell'oleodotto Kirkuk-Ceyhan.

L'oleodotto Kirkuk-Ceyhan ha una lunghezza di circa 970 km e una capacità progettata di 1,6 milioni di barili al giorno.

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